Goni: La Triade – un Presepe d’Altri Tempi

Mentre percorrevo il piccolo sentiero che a Pranu Muttedu (Goni) serpenteggia tra una domus e l’altra, mi sono fermata ad ammirare un qualcosa che mai avrei pensato di poter ammirare tra i monumenti preistorici. Tre menhir di diversa foggia e dimensione. Il primo, a destra ha forma arrotondata, tratti morbidi, quindi d’aspetto materno e, dunque, femminile, il secondo, più alto, diritto e leggermente obliquo verso l’estremità. Questi ricorda la massiccia presenza del maschio, dell’uomo. A sinistra il più piccolo dei tre; è facile dedurre che si tratti di un bambino/a. I tre menhir sono parte integrante di due, forse tre circoli di pietre non molto grandi. Esterrefatta, fissa, immobile mi son posta mille domande sul perchè e sul significato dei tre menhir uomo, donna, bambino; padre madre figlio.

Goni - La Triade
Goni – La Triade

E il mio pensiero è subito andato ad una storia vecchia di oltre duemila anni fa, alla sacra famiglia cristiana. Solo che qui si torna indietro di qualche altro millennio. Il vento fresco campidanese di quella sera, a Goni, mi invitava a pensare ulteriormente, ed io che non sono “dotta” in materia traggo sempre delle semplici conclusioni. Chi erano questi tre? Cosa rappresentano? La loro posizione, uomo al centro, ricorda quello che spesso vediamo quando si parla di capi, di re. È una tomba? È quella la loro tomba? Era la sacra rappresentazione di una famiglia da adorare? Erano degli Dei? Il Dio Uomo (donava forza e coraggio), la Dea Madre (impersonificava la maternità), il Dio bambino/a, l’infanzia. Era lì il loro trono? Sotto quei menhir sedevano per incontrare il loro popolo? Domande che forse un domani avranno risposte.

Goni, "La Triade"
Goni, “La Triade”

Persino la loro datazione è dubbia, si parla del periodo della Cultura di Ozieri, io credo che sia precedente. Mi vien solo da pensare che la storia si ripete, che quel che ho visto a Goni, è quel che io faccio ogni anno, da trent’anni, a Natale, in chiesa, col presepe. Ciò che ho visto io non è altro che una famiglia, padre, madre, figlio, magari erano degli Dei, ma pur sempre una famiglia, sacra sì, come lo sono tutte le famiglie, come la mia e come le vostre.

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