Sassari: Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico Giovanni Antonio Sanna: Lo Scrigno Del Nostro Passato

Giovanni Antonio Sanna nacque a Sassari il 29 agosto del 1819. Figlio di un avvocato sassarese, (Giuseppe) e di Maria Ignazia Sanna, dopo aver cercato di iniziare a seguire le orme del padre, ben presto si accorse che quel tipo di lavoro, da piccolo borghese, non gli avrebbe permesso di realizzare ciò che la sua mente da imprenditore gli suggeriva e, dato il periodo di crisi storica che stava attraversando il suo paese, decise di trasferirsi in Francia, a Marsiglia. Seppur giovanissimo, la lontananza da Sassari gli potè permettere di realizzare alcuni dei suoi sogni. Iniziò a lavorare come commerciante e questo gli diede la possibilità di poter intraprendere alcuni suoi progetti.

Dotato di abilità e di intelligenza sopraffine, riuscì ad accantonare una ingente somma di danaro, tanto da acquistare un giornale torinese: il Diritto, venduto, successivamente, ai liguri. Sposò una donna iberica, dalla quale ebbe 4 figlie, tutte successivamente maritate con nobili, notabili e noti signori italiani. Nel 1871 fondò una banca (Banca Agricola Sarda) che divenne importante, espandendosi con l’apertura di diverse sedi nel regno e, persino, a Sassari. Chiuse in seguito alla crisi del 1880 che coinvolse tutte le banche sarde. Nonostante la sua distanza, il pensiero per un ritorno nella sua terra rimase sempre forte. Fondamentale, sempre a Marsiglia, fu l’incontro con il prelato G. A. Pischedda, suo concittadino. Fu allora che iniziò ad interessarsi di Arbus, di Guspini e delle miniere.

Don Pischedda già dal 1842 si occupava di scavi nel Sulcis, alla ricerca di miniere. Anche Sanna si interessò e, pian pianino, riuscì, addirittura, a prendere in mano le redini della miniera di Montevecchio che, nel 1865, divenne la miniera più importante del Regno d’Italia, dotata di modersissimi impianti. Pensate che ci lavoravano 1100 persone. Durante i sondaggi effettuati alla ricerca di nuovi filoni minerari, e non solo allora, iniziò a raccogliere reperti ed oggetti vari di diversi periodi storici. G. A. Sanna aveva una forte passione per la storia e l’arte, tanto che finì per realizzare, nella sua Sassari, una scuola di arti e mestieri, sistemando, nello stesso istituto, tutti i reperti archeologici ritrovati che provenivano da diverse parti della Sardegna, affinchè i ragazzi potessero ammirarli e studiarli. La Scuola divenne, nel 1878, Regio Museo Antiquario.

Il Sanna fu deputato per ben tre legislature. Di lui si ricorda la legge dell’ademprivia. Morì a soli 55 anni, a Roma dopo una lunga malattia. Dopo la morte le figlie pensarono di esaudire i desideri del padre e, nel 1931, viene inaugurato il Regio Museo di Antichità ed Arte G. A. Sanna, lo stesso che noi oggi conosciamo. Grazie alla figlia più piccola, Zely, a sue spese, fu costruito, su di un terreno di famiglia, una struttura atta a custodire i numerosi reperti della collezione, mettendo a disposizione della collettività tutti gli oggetti che la componevano. Zely fece appena in tempo a veder realizzato il Museo, morì l’anno dopo, nel 1932. La salma di G. A. Sanna, fu traslata da Roma a Sassari dopo quasi 50 anni dalla sua morte; giace dal 1925 nella cappella di famiglia nel Cimitero Monumentale sassarese. Sassari, sua città natia, lo ricorda come un benefattore; oltre al Museo possiamo citare il parco di Monserrato, che un tempo fu la sua residenza. Il Museo Sanna è il più importante museo del nord Sardegna.

I reperti che raccoglie partono dal periodo del Paleolitico (450.000 a.C.) sino a giungere al Medioevo. Nel corso degli anni la collezione privata del Sanna si è notevolemte arricchita di oggetti, conci, e tanto altro materiale proveniente da numerosi scavi e da altre ricche collezioni private. Il Museo è decisamente affascinante; al suo interno il visitatore viene accompagnato in un viaggio a ritroso nel tempo, che gli consente di vivere sensazioni straordinariamente uniche, ambientate nei periodi ai quali i reperti si riferiscono.

Cranio Trapanato dell'età del bronzo - Museo Archeologico di Sassari
Cranio Trapanato a scopo di culto o cura – Museo Archeologico di Sassari
Sassari - Museo Sanna - Statua Romana
Sassari – Museo Archeologico Nazionale G.A.Sanna – Pregevole statua romana

Quanta bellezza racchiusa in ogni teca e quanta ammirazione si prova nell’osservare e contemplare le centinaia e centinaia di reperti. Tra le varie sezioni, quella nuragica è una delle più ricche ed importanti al mondo. É lodevole il lavoro di ricerca, catalogazione, restauro e studio portato avanti dagli studiosi negli ultimi 85 anni. Un brivido sale lungo la schiena, quando il mio pensiero va a quell’uomo tanto laborioso, dalla lunga barba e con gli occhietti furbi, che amò tanto la sua terra, al punto che, quasi 150 anni fa, ben pensò di far nascere quel che oggi è diventato un Grande Museo: grazie Giovanni Antonio Sanna.

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