Sassari: Il Pugnale Ad Elsa Gammata – Conferenza svoltasi il 30 novembre 2017 – Museo Nazionale A. Sanna

Nella cornice della sala conferenze del Museo Archeologico Antonio Sanna di Sassari, tra un’esposizione permanente di vecchi coltelli ottocenteschi e diversi archibugi, si è svolta, giovedì 30 novembre 2017, la conferenza dal titolo “ Il Pugnale ad Elsa Gammata”. Questo particolare manufatto, di produzione esclusivamente sarda, è un’arma polifunzionale e le viene riconosciuto un forte significato simbolico. Viene cronologicamente ascritto alla Prima Età del Ferro, ma alcuni autori ritengono che la sua comparsa sia da inquadrare nel Bronzo Finale. I protagonisti assoluti dell’incontro sono stati due recenti rinvenimenti: il Concio di Giorrè (Florinas) e la Navicella di Abini (Teti).

Dopo i saluti di rito di Antonello Luiu, responsabile del Museo Sanna,  rivolti al numeroso pubblico presentatosi al convegno, prende la parola il nuovo soprintendente, il dottor Francesco di Gennaro, che dal 13 marzo 2017 ha lasciato l’incarico di dirigente alla soprintendenza archeologia delle belle arti arti e paesaggio dell’Abruzzo con sede a Chieti, ruolo ricoperto per un anno e mezzo, per trasferirsi alla soprintendenza di Sassari, Olbia-Tempio e Nuoro.

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Il soprintendente di Sassari e Nuoro, Francesco di Gennaro.

Di Gennaro, dopo aver accennato al nostro ricco patrimonio preistorico ed alla sua inequivocabile bellezza, si è soffermato sull’opera della soprintendenza, istituzione sempre presente a tutela dei siti, non solo per gli scavi e gli studi, ma anche per la pulizia degli stessi, adoperandosi persino per la rimozione di eventuali alberi o arbusti che spesso germogliano sopra o all’interno dei siti storici, eliminandone ogni traccia. La parola poi è passata alla dottoressa Nadia Canu, la quale ha mostrato, attraverso immagini e slide le mappe relative alle zone in cui sono stati ritrovati i reperti oggetto della conferenza (Giorrè – Florinas concio con elsa gammata e Abini – Teti navicella votiva con elsa e onda corrente) narrandoci e descrivendoci il come siano stati rinvenuti questi manufatti e ciò che è successo dopo queste clamorose scoperte; in particolare il concio di Giorrè venne recuperato su segnalazione dei fratelli Lombardo.

Il Dottor Marcello Seddaiu, esperto in rilievo e modellazione tridimensionale applicati ai Beni Culturali, ci ha illustrato come l’evoluzione della tecnologia, in questo caso il 3D, ovvero l’uso del tridimensionale, possa essere utile anche nel campo archeologico e, con l’ausilio di diverse diapositive, ha mostrato tutto il procedimento esecutivo necessario per la riproduzione digitale, in 3D, del reperto archeologico di Giorrè. La dottoressa Eliana Natini del Centro restauro di Sassari ci ha spiegato, con semplicità e competenza, tutto il processo di restauro relativo al blocco di pietra squadrato di Giorrè, aggiungendo una sua teoria: il Concio potrebbe aver avuto, in origine, un terzo inciso: glielo farebbe pensare lo spazio che si trova dal lato destro del manufatto. La dottoressa Antonella Fois, ha esposto la sua relazione sull’elsa gammata dapprima in generale, e poi elencando i vari tipi di ritrovamento e le varie scoperte particolari, come quelli avvenuti in alcuni siti ed aventi forme mignon. Questo fa pensare all’archeologa Fois, che i sudetti manufatti non fossero “solo” delle vere e proprie armi, seppur l’apparenza ci porterebbe a pensarlo. Ma vediamo di riassumere in poche parole la sua affascinate tesi: il nome elsa “gammata” viene presa in prestito dall’alfabeto greco, poiché questo pugnale ha l’impugnatura, appunto, a foggia di gamma rovesciata.

Molto diffuso in epoca nuragica, non vi è traccia di un simile manufatto in tutto il bacino del mediterraneo, e forse in tutto il mondo preistorico sino ad ora indagato. Prendendoci per mano, la dottoressa Fois, ci ha condotti nel mondo degli antichi sardi mostrandoci, con le immagini (foto, disegni in scala, documenti di scavo) i vari tipi di elsa ritrovati nei vari siti sardi (Serra ‘e Sos Caddos, Santa Vittoria di Serri, Palmavera – Alghero, Su Mulinu – Villanovafranca, Giorrè – Florinas, Abini – Teti,  ecc. ecc.) sottolineando che “forse” non erano solamente delle armi, bensì un qualcosa che era legato al mondo religioso, forse dei veri e propri oggetti votivi o apotropaici; altra ipotesi è che servissero come oggetto di iniziazione, ovvero per permetere il passaggio dallo stato di bambino al mondo degli adulti o che fosse un segno distintivo di una certa casta. La presenza di queste else, non solo negli oggetti in metallo ma anche negli incisi, e qui la dottoressa Fois cita la navicella di Teti ed il concio di Giorrè, confermerebbero il fatto che il pugnale ad elsa gammata fosse anche un oggetto “votivo” importantissimo al pari delle numerose rappresentazioni del mondo nuragico come la testa del toro o dell’ariete. Conclude la bellissima serata un ulteriore intervento del soprintendente, chiusosi con un brevissimo ma molto animato dibattito. L’argomento è di quelli che stanno più a cuore di quasi tutti i sardi: la scrittura.

Molto interessante la precisazione del dottor Di Gennaro, secondo la quale “in Sardegna non vi sarebbe alcuna traccia di scrittura, non sarebbe presente nessun segno, nessuna linea che porti a pensare ad una qualche forma di scrittura” Il soprintendente termina ribadendo che risulta pienamente inutile vedere e fantasticare in ogni inciso che si trovi presso i siti del periodo nuragico, e che l’archeologia ufficiale non ha in archivio nulla che citi o ricordi, anche lontanamente, segni di scrittura nuragica; un signore del pubblico è intervenuto in maniera colorita, precisando che sarebbe ora di smetterla di fare certe affermazioni affrettate e basate su teorie ormai ampiamente superate, soprattutto alla luce del fatto che esistono diversi studi ed indagini fatte da numerosi studiosi, tra i quali diversi archeologi, che affermano, con testimonianze alla mano ufficializzate da numerose pubblicazioni, che gli antichi sardi scrivevano eccome. Il convegno rientra nel calendario delle manifestazioni previste per Musei di Storie sul tema Ferro e Fuoco.
Speriamo vivamente che questo tipo di eventi proseguano a lungo nel tempo

Testo Piera Farina-Sechi
Foto della conferenza di Bruno Sini
Disegni di Antonello Farina / Natalina Lutzu
Foto e slide dei vari siti a cura della sovrintendenza dei beni archeologici

per approfondire:

Il Pugnale Ad Elsa Gammata – Articolo Nurnet

Video completo della conferenza (a cura di Costanzo Pilo)

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